BONIFICARE L’AMIANTO

Nel corso degli anni ’70, l’amianto, anche chiamato Eternit dal nome della principale azienda di produzione di questo materiale, è stato largamente utilizzato nel settore edilizia per la costruzione di tetti e coperture di vario genere.

La sua pericolosità è stata scoperta dopo circa vent’anni: il comparire di diversi casi di fibrosi polmonare e di altre gravi malattie connesse all’apparato respiratorio hanno, infatti, messo in luce le dannose conseguenze derivanti dall’inalazione accidentale di queste piccolissime fibre, richiedendo un intervento deciso e immediato da parte delle istituzioni. Per questo motivo, la produzione e l’utilizzo dell’amianto sono stati proibiti definitivamente a partire dal 1992, con l’importante legge 257: nonostante questo divieto, però, rimangono sparse per il nostro paese diverse strutture realizzate con questo materiale, che necessitano di essere smantellate o bonificate con attenzione e cura.

Segnalare la presenza di Eternit negli edifici (case private, scuole, luoghi di lavoro, studi, aziende…) è naturalmente una procedura obbligatoria per chi gestisce strutture pubbliche o sia proprietario di condomini: un vero e proprio censimento dei luoghi in cui è presente l’amianto viene continuamente effettuato e aggiornato anche dalle amministrazioni regionali.
Un altro importante strumento è anche l’osservatorio amianto, un organo preposto cui i singoli cittadini possono fare segnalazioni riguardanti, per esempio, la presenza di elementi sospetti all’interno di discariche abusive o di edifici abbandonati.
I proprietari dei condomini possono, invece, rivolgersi in ogni momento alle unità sanitarie locali anche solo per chiedere una analisi specifica e per valutare se – effettivamente – il materiale sospetto sia proprio l’amianto: una volta confermata la presenza del materiale pericoloso, si potrà procedere con le attività necessarie a eliminare in modo sicuro ogni residuo.

È importante ricordare che la rimozione e la bonifica amianto sono due procedure differenti, che devono essere valutate tramite un sopralluogo da parte di una ditta specializzata: saranno gli specialisti a scegliere, in base allo stato di usura dell’eternit, l’operazione più giusta da effettuare nei diversi casi.
Incapsulamento, confinamento o sovracopertura sono le tecniche più utilizzate per la bonifica: che si tratti di isolare una parte di edificio o coprire con materiali specifici l’amianto, questa procedura viene scelta sempre nel caso in cui non si sia un evidente sgretolamento del materiale pericoloso.

Ogni bonifica amianto viene seguita da un piano di controllo periodico per valutare la resistenza e le condizioni del lavoro svolto nel corso del tempo e per intervenire tempestivamente in caso di deterioramento. La rimozione si riterrà comunque necessaria nel momento in cui non sarà più possibile rattoppare eventuali falle.

Per qualsiasi domanda inerente la problematica amianto, è possibile rivolgersi alla propria ASL, all’osservatorio amianto, o direttamente ad una ditta specializzata che si preoccuperà di seguire tutte le pratiche, sia burocratiche che di posa in opera.

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