Le prime vere calcolatrici

Una calcolatrice è una macchina da calcolo automatica di varie dimensioni oggi sopratutto tascabile che può eseguire calcoli matematici complessi e elaborare dati.

Le prime vere calcoaltrici vengono create nel 20 secolo ma già in alcuni manoscritti di Leonardo da Vinci  tra il 1490 e il 1505,  conosciuti come i Codici di Madrid, viene descritto un congegno meccanico  che assomiglia molto all’unità di calcolo di una calcolatrice meccanica moderna.

Non si sa a che uso  era destinato . Si potrebbe ipotizzare che Leonardo da Vinci sarebbe la prima persona nella storia che ha iniziato a progettare di una calcolatrice.
La riproduzione del congegno di Leonardo da Vinci fu fatta nel 1968 e anche  esposta a New York,  nella collezione privata di macchine da calcolo dell’IBM.

Nel XVII secolo si sviluppa la meccanica di precisione, degli orologi meccanici. Alcuni studioso del tempo capirono che  il processo di funzionamento degli orologi meccanici non era  molto lontano  dai processi di calcolo  per eseguire  operazioni di addizione e di sottrazione. Nel 1623, il professore tedesco Wilhelm Schickard, creò un progetto  e fece costruire un primo prototipo di calcolatrice che chiamò Orologio Calcolatore.

L’Orologio Calcolatore è ad oggi la più antica calcolatrice conosciuta.   Circa 20 anni dopo, nel 1645, il matematico Blaise Pascal inventò un dispositivo di calcolo conosciuto come Pascalina che eseguiva  soltanto addizioni. Nel 1659, il matematico   Tito Livio Burattini, costruì una calcolatrice come quella di Blaise Pascal e  il matematico tedesco Gottfried Leibniz realizzò su base di queste la prima macchina calcolatrice,  che era invece in grado di eseguire anche le moltiplicazioni  .

All’inizio del secolo successivo, Giovanni Poleni creò una nuova calcolatrice con un meccanismo basato su una ruota a pioli sporgenti mobili.  Erano detti  traspositori  e questi oggetti simili a quelli di Poleni e Leibnitz furono alla base delle future macchine in grado di eseguire moltiplicazioni dei secoli seguenti.

Nel XVIII secolo come per il secolo precedente, la mancanza di un’industria meccanica di precisione ampiamente sviluppata impedì la realizzazione di oggetti calcoaltori veri e propri che rimasero sempre per il momento solo prototipi.

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